ON THE ROAD...








                                                                                                                                  giovedì ‎14 ‎aprile ‎2011


Una routine di ordinaria follia... (parte1)


Un rumore acuto e pungente mi sveglia da un sonno comunque agitato, colpa del dannato lampione che illumina ogni notte il dannato piazzale, non impiego molto a capire la provenienza del malefico suono, è  la sveglia del cellulare, la suoneria è quella predefinita, la più fastidiosa, colpa della pigrizia di non averla mai cambiata, ad ogni risveglio mi riprometto di farlo per scoprire ogni successiva mattina di aver disatteso tale promessa. Sotto il doppio strato di sacchi a pelo aperti a mò di coperta si sta bene, forse troppo, l'impatto con la temperatura che pervade il resto della macchina è di quello al quale non ci si abitua facilmente.
 "Non più di 13-15 gradi" ho la lucidità di pensare,"ma non doveva far sempre caldo cazzo?" questo è il mio secondo pensiero mentre con gli occhi ancora pesanti di sonno osservo i finestrini appannati.
 Dò un'occhiata all'orologio del cellulare, 5.45, avanzo la sveglia di altri 5 minuti e dopo averlo riposto sulla piccola sporgenza creata dalla cassa dell'autoradio, riscoperta perfetta anche nei panni di credenza, torno a rannicchiarmi sotto il mio "doppio strato"
Cinque minuti e tre controlli dell'ora più tardi mi devo rassegnare, Victor letteralmente sepolto dentro al suo sacco a pelo sembra stia ancora dormendo anche se probabilmente è più sveglio di me, la sua suoneria suona alle 5 e 40, "ognuno ha i suoi tempi" penso. Allungo una mano dietro la testa, infilandola nello spazio non più largo di dieci centimetri tra la fine del materasso e lo schienale del guidatore estraendone una grossa sporta dell'Aldi, il market più economico che siamo riusciti a trovare, dentro ho i miei vestiti da lavoro, il loro odore non certo esaltante funge da seconda sveglia. Uscire dal sacco a pelo con queste temperature è l'atto di coraggio più grande che la nostra giornata ci costringe a fare, con non poco sforzo accosto le coperte ed inizio a vestirmi tra parolacce dovute a contorsioni, obbligate a loro volta  dallo spazio esiguo che offre la macchina.
Vivere così costringe a svegliarsi in fretta, niente sbadiglietti prolungati, temporeggiamenti vari o tempi morti. La mattina è umida, fredda e buia come la notte ma il tempo corre e c'è tutto ancora da sistemare, mentre Victor accende il fornelletto e mette a scaldare l'acqua preparando ciò che serve per la colazione io comincio subito a spostare tutte le nostre cose da davanti a dietro. Ormai è una routine consolidata, conosco ogni movimento a memoria, prima le due valigie grandi e le due piccole dalle portiere posteriori, poi le due scatole contenenti attrezzatura varia dal baule, le tre sedie da campeggio si infilano su un lato, il sacchetto della tenda sull'altro e per ultimo in fondo, la cesta di plastica e le due borse del mangiare, il resto si incastra alla perfezione, tanica dell'acqua, quella della benzina e il frighetto. Tutto ciò che avanza, (zaini, sacchetti vari, etc) va sopra le valige. L'importante è lasciare sempre uno spazio vuoto dove mettere ciò che si sta usando in quel momento. Tempo di finire e la colazione è pronta, cappuccino Nescafè solubile e pan carrè con la Nutella, la cucina è metaforicamente rappresentata dal retro della macchina mentre l'ultimo spazio rimasto vuoto del baule funge da tavola, ultima "scoperta" in ordine cronologico la custodia in cartone della chitarra appoggiata in fondo al letto da usare come piano cottura, ideale quando c'è da cenare nelle serate di pioggia. Il cappuccino solubile non è eccezionale ma fuori al freddo scalda il corpo e l'anima come poche cose al mondo, ci godiamo i cinque minuti accompagnati dalla prima sigaretta della giornata. 
Attorno a noi nel frattempo si sono svegliati anche tutti gli altri e tra un "buongiorno" e un "morning" la carovana è quasi pronta a partire. 
Sono le 6 e 35, Il tempo di infilare le ultime cose in macchina, fare una corsa al bagno per lavrsi i denti, darsi una rinfrescata e lavare le tazze nel lavandino del bagno degli andicappati, (l'unico a disposizione), che è ora di accendere la macchina.
"Che parta oggi? Mi sembra che faccia un pò più freddo di ieri", butto li a Victor mentre mi siedo sul sedile del guidatore che torna alla sua funzione naturale dopo esser stato armadio e dispensa durante la notte. Ma a dir la verità appare più come una domanda a me stesso.
Da quando la batteria si è scaricata completamente abbiamo un solo colpo da giocarci ogni mattina, se non parte al primo tentativo sappiamo che non partirà più, almeno non senza dover scomodare qualcun'altro chiedendo cavi o starter.
Giro la chiave per i suoi primi 2 scatti, al terzo pelo il gas, chiudo gli occhi e grazie a dio il rombo basso e ovattato del 4000 benzina comincia a rompere, assieme al nostro fiato, il silenzio del mattino.
"Per oggi siamo salvi", penso mentre asciugo il vetro davanti ricoperto di umidià con dello scottex super economico che infatti non asciuga un cazzo.
Accodati uno dietro l'altro prendiamo la strada...


                                                                                                                                 venerdì ‎8 ‎aprile ‎2011


Finalmente la luce...


Dunque da dove potrei cominciare, ah beh dall'ultimo atto della nostra permanenza a Shepparton naturalmente.
 Era venerdì scorso e Paolo mi confermava al telefono che avremmo avuto lavoro come vendemmiatori in Yarra Valley e che saremmo partiti il giorno seguente, per noi era una notizia fantastica perchè stavamo raccogliendo mele guadagnando meno di 60 Dollari al giorno, una miseria, dunque una festicciola era l'ideale per salutrare Phil e Anka, la simpatica coppia di ragazzi tedeschi con i quali avevamo diviso il super economico campeggio di Tutura e talvolta anche il lavoro ed infatti così è stato, alla maniera dei backpackers, 6-7 bottiglie di vino, spaghetti aglio,olio,peperoncino qualche "passante" che di volta in volta si univa a fare quattro chiacchere ed un buon fiodena a completarne la giusta cornice. Una splendida serata tra chiacchere e risate insomma conclusa con la solita promessa di ritrovarsi più avanti. Sabato dunque verso l'una siamo partiti alla volta di Yarra Valley con Paolo e Rossella, un viaggio breve, non più di 200 Km. Da allora, tanto per cambiare, abbiamo cominciato un'altra vita, dalle caratteristiche che definire estreme risulta quasi riduttivo. Il lavoro, iniziato lunedì è davvero il migliore che abbiamo mai trovato, la paga è buona, le persone tutte simpatiche e la location in quanto a bellezza ha davvero poco da invidiare alla Valpolicella. La zona è la più rinomata d'Australia in quanto a qualità e costo del vino e ciò si nota subito, i vigneti sono tenuti benissimo e si estendono su basse colline, l'uva va selezionata con cura, vanno scelti solo grappoli perfetti che  vengono spremuti praticamente dieci minuti dopo il loro raccolto in quanto il vigneto e a produzione propria, la mattina si scorgono mongolfiere in lontananza che sorvolano la valle e campagne,vigneti e boschi si alternano in un mix davvero gustoso alla vista . Dunque si lavora con calma e si è pagati a ore. Se ciò non bastasse c'è anche il tempo per esperienze diverse, ogni giorno a turno qualcuno di noi, (siamo circa in 26 ragazzi), viene chiamato per spremere l'uva con i piedi dentro vasche di legno, esperienza assai singolare e dal sapore antico e talvolta alla fine della giornata possiamo pure degustare qualche vino.
La parte lavorativa dunque non sarebbe potuta essere migliore, ma come in ogni avventura che si rispetti c'è sempre un però e questa volta ciò consiste nel nostro "stile di vita". Yarra Valley è una zona ricca e molto bella e forse per questo priva di Ostelli e scarsa di campeggi, che sono  counque molto costosi ed è così che un pò per scelta e un pò per obbligo ci siamo ritrovati a vivere in un parcheggio isolato adiacente ad un piccolo complesso sportivo. Chiaramente non c'è la possibilità di montare la tenda quindi ogni mattina ed ogni sera siamo obbligati a spostare tutte le nostre cose da davanti a dietro e viceversa, non vi è nemmeno una cucina, quindi dobbiamo arrangiarci con il fornelletto da campeggio che a stento è in grado di far bollire l'acqua per la pasta. Abbiamo i bagni pubblici, con un lavandino che torna utile quando c'è da  lavare i piatti ed un barbecue elettrico gratuito che ci salva in caso volessimo fare la carne. Quello che manca veramente è un tetto, si mangia  e si cucina all'aperto, (e al freddo),infatti  se dovesse piovere saremmo nella merda e le docce, la farm ne ha solamente una e dal momento che siamo una ventina a doverla fare tutti i giorni ci turniamo, un gruppo di dieci la fa lì mentre gli altri vanno a Lilydale, il paese più vicino, (15 Km circa dove facciamo anche le spese), e la fanno in palestra pagando 4 Dollari di ingresso, ah manca anche l'elettricità chiaramente, i primi giorni eravamo costretti ad andare sempre a Lilydale a ricaricare tutti i nostri "arnesi" alla Biblioteca comunale, ora ci concedono di usare la corrente alla cantina.
Come potete vedere siamo all'ultimo "stadio", siamo al cosiddetto "vivere sotto un ponte" anche se qua per lo meno il ponte è sostituito da una station wagon scassata.
Questa sistemazione durerà per tutta la nostra permanenza in Yarra Valley e cioè fino a che non finirà la vendemmia, (circa 3 settimane), poi dovremmo aver risparmiato abbastanza per proseguire il viaggio verso Sidney.
Siamo comunque in buona compagnia, oltre a Paolo e Rossella, i nostri "salvatori", avendoci trovato questo lavoro e che talvolta inoltre ci cucinano gustosi piatti che divoriamo istantaneamente, ci sono anche altri 7 ragazzi francesi, distribuiti su tre Van e una macchia, sembriamo un accampamento di zingari praticamente, in più mi sento orgoglioso di poter dire che anch'io sono riuscito ad aiutare qualcuno avendo trovato lavoro a 4 ragazzi italiani che avevamo conosciuto a Shepparton e ci hanno raggiunto giusto un paio di giorni fa. Loro però sono accampati da un'altra parte perchè qui ormai manca lo spazio!
Beh, spero di aver reso l'idea su come ce la stiamo cavando ora, nell'ultimo mese abbiamo cambiato vita praticamente ogni settimana, tendenzialmente andando sempre verso il basso, ora siamo arrivati sul fondo, ma almeno abbiamo un ottimo lavoro ed un'ottima compagnia, (mancherebbe solo qualche ragazza single).
Non ci resta che sorridere dunque e tener duro qualche tempo ancora.
Per le foto purtroppo dovrete aspettare perchè ho finito lo spazio gratuito e per il momento non posso permettermi di comprarne altro, (sono arrivato ad avere 19$ sul conto! Ora comunque va meglio).
Un saluto a tutti dunque!
Al prossimo aggiornamento.





                                                                                                               lunedì ‎28 ‎marzo ‎2011


Tirare a campare...


Sono tempi duri in quel di Shepparton e capità di sperimentare per la prima volta pure la "povertà", beh, intesa per lo meno secondo il modo di vivere Occidentale lasciando stare i bambini in Africa. Qui si vive in macchina da molto tempo ormai, si cercano campeggi sempre più a buon mercato e supermercati sempre più economici. Lavoro non ce n'è molto purtroppo, degli ultimi undici abbiamo lavorato solo 4 giorni, due a raccogliere pesche da un croato burbero e due a raccogliere uva da un vecchio migrante italiano che ci pagava 2 Dollari a cassetta, una miseria praticamente.
Però sono anche tempi nei quali ogni giorno riserva sorprese, a volte piacevoli altre volte no. Si conoscono persone nuove con le quali si intrecciano rapporti che nascono e finiscono nel giro di qualche giorno, a volte di qualche ora, ma ognuno ha sempre qualcosa da raccontare, una storia nel cassetto da tirar fuori per animare una serata o anche solo dieci minuti fuori dall'ufficio di collocamento. 
Sono tempi di esperienze diverse insomma, nei quali persino la vita di Pemberton sembrava piena di lussi a confronto, latte e cereali alla mattina, bistecche, pancetta per fare la carbonara, una camera, tutte cose che allo stato attuale delle cose non possiamo permetterci ed è bello come ci si abitui e ci si adatti sempre alle nuove situazioni che si creano, si trovano nuovi equilibri e si va avanti lo stesso senza farne un dramma, in fondo l'abbiamo voluta noi la bicicletta.
La macchina ormai sembra una comoda e spaziosa camera, il concetto di bagno privato è sparito ormai da molto, l'importante è trovare una doccia con dell'acqua calda, se c'è pure il bagno tanto meglio ma in viaggio ci siamo ritrovati anche a far senza.
Da un paio di giorni abbiamo trovato una sistemazione ideale, il campeggio nel quale eravamo fino a Domenica era molto bello ma decisamente fuori dalla nostra portata economica e così parlando con una coppia di ragazzi tedeschi c'hanno suggerito un'altro Caravan Park, a Tutura una ventina di chilometri da Shepparton, ed eccoci qua, a dividere questo spazio con Phillip e Anka. Ha tutto quello che serve, compresa un'ampia e coperta cucina e costa solo 50 dollari a settimana, 25 a testa. Una favola insomma. Ora servirebbe trovare un lavoro stabile ma per il momento dobbiamo accontentarci di quello che passa al convento, domani e Mercoledì raccoglieremo Pere insieme ad altri ragazzi, tra i quali quattro italiani messi più o meno come noi, poi si vedrà.
Piani per il momento non siamo in grado di farne, troppo incerta la situazione, ci limitiamo a vivere e a godere e a soffrire delle sorprese che ogni giorno ci colpiscono, topi in macchina, (catturati con le trappole), lavori e titolari sempre diversi, 3 campeggi in dieci giorni, persone nuove, viaggi avanti e indietro dall'ufficio di collocamento, ieri pure la batteria della macchina completamente scarica. 
Dieci giorni così assomigliano a dieci mesi normali e si perde completamente la cognizione del tempo, non sai più che giorno è, da quanto sei in un posto, ma in fin dei conti non ha nemmeno molta importanza. Il bello di questo tipo di avventura è che non si vive in funzione del tempo, non si è schiavi del tempo che scorre, degli appuntamenti, degli esami, delle scadenze, non in maniera così troppo esasperata come a casa. Il tempo torna ad assumere il ruolo che dovrebbe sempre limitarsi ad avere, e cioè di "accompagnamento" della giornata, non di "nemico" da inseguire constantemente con il fiato alla gola.
Quindi ben venga anche la povertà per un pò, non farà che accrescere il bagaglio che piano piano inizia a riempirsi.
In attesa di tempi migliori da Tatura un saluto a tutti.










                                                                                                            mercoledì 23 ‎marzo ‎2011


Vivere alla giornata...




Questo è il resoconto della nostra ultima settimana:


Mercoledì 16 Marzo: 


-Ritiriamo la macchina e completiamo tutte le carte rimanendo con pochi spiccioli nel portafoglio, (si parla di 200$ in due).
-Partiamo da Goondiwindi verso le 14 alla volta di Shepparton, 1200 Km circa.
-Verso le 22.30 dopo 800 km ci fermiamo a dormire in un'area di sosta, cuscino appoggiato al finestrino e via.


Giovedì 17 Marzo:


-Partiamo dall'area di sosta verso le 8, arrivando a Shepparton nel primo pomeriggio.
-Appena arrivati cerchiamo una grossa Farm trovata su Internet per chiedere lavoro e lasciamo i nostri nomi in caso si liberasse qualche posto, (attualmente è piena).
-Subito dopo andiamo in un'agenzia di collocamento in paese lasciando anche lì i nostri dati, (per ora ci dice che non c'è lavoro).
-Mangiamo all'Hungry Jack e troviamo un campeggio vicino ad un laghetto pagando 4 notti, (il minimo obbligatorio).


Venerdì 18 marzo:


-Il campeggio lascia a desiderare, i bagni sono distantissimi e non c'è la cucina, tradotto se piove siamo nella merda, in più verso sera comincia ad alzarsi una nube di zanzare fameliche che ha dell'apocalittico, (probabilmente a causa dell'acqua stagnante del laghetto).
-Durante la notte si registrano strani rumori provenire dall macchina, come se qualcosa che "grattasse" il pavimento o le pareti, ma non riusciamo a capire se provengono dall'interno o dall'esterno. Dopo una veloce ispezione decidiamo di non preoccuparcene.
-Verso le 13 ci chiama l'agenzia, abbiamo un lavoro per Sabato e Domenica! Raccolta pesche a Cobram, 67 km da Shepparton.
-Nel pomeriggio ci rechiamo all'agenzia di Cobram per i dettagli, ci danno l'indirizzo della Farm e ci dicono di passare subito a parlare con il proprietario.
-Troviamo la Farm assieme ad altri ragazzi, in tutto siamo in 10, ma il proprietario non si fà vedere.


Sabato 19 Marzo:


-Durante la notte continuiamo a sentire rumori sinistri provenire dalla macchina, a volte sembra proprio che qualcosa si stia muovendo sotto i sedili.
-Sveglia alle 5, fà un freddo della madonna e non si vede niente. Colazione con Pane, Nutella e acqua ed il cofano come tavolo.
-Prepariamo la macchina e partiamo verso le 5.45.
-Dopo un'oretta di strada arriviamo alla Farm, è ancora buio pesto.
-9.15: Dopo quasi due ore di attesa arriva il Farmer, un vecchio Croato di 70 anni dal linguaggio quasi incomprensibile.
-I francesi, (sono 6 in tutto) iniziano subito a litigarci perchè il lavoro è in nero ma il vecchio sostiene di doverci pagare 30 Dollari per ogni bidone riempito anzichè  34  perchè deve pagarci le tasse.
-Iniziamo finalmente a lavorare, il nostro gruppo è da 4, oltre a me e Victor due ragazzi Tedeschi.
-Lavoriamo come pazzi fino alle 18, (15 minuti di pausa pranzo), i bidoni sono enormi e ci vuole molto per riempirli, per ogni bidone guadagnamo poco più di 7 Dollari a testa.
-Alle 18 abbiamo riempito 16 bidoni ma non stiamo più in piedi, in più non si riesce a capire quando e come verremo pagati.
-Arrivati in campeggio è già buio, prepariamo la macchina, facciamo la doccia e ci prepariamo la pasta anche per il giorno dopo, il tutto mentre stormi di zanzare si cibano di noi.
-Finito di far tutto sono già le 22.30.
-Continuiamo a sentire rumori sinistri da dentro la macchina, a volte sembrano proprio provenire dall'interno, altre volte dall'esterno, sembra quasi il rumore di un'animaletto che gratta con le unghie.


Domenica 20 Marzo:


-Sveglia alle 5, colazione con cappuccino Nescafè, (abbiamo scoperto che in lavanderia c'è un bollitore).
- Iniziamo a lavorare alle 7, ritmo di lavoro da pazzi anche questa volta. Verso mezzogiorno scopriamo che è inutile perchè non restano molte altre pesche da raccogliere.
-Alle 15 abbiamo finito, il vecchio vuole pagarci il giorno seguente li alla farm ma noi abitiamo a quasi 70 km e vogliamo i soldi subito.
-Scopriamo che anche lui abita a Shepparton, quindi ci propone di andare a casa sua per il pagamento verso le 21. Non sappiamo nemmeno noi come ma riusciamo a farci spiegare la strada per arrivare a casa sua.
-Facciamo spesa, prepariamo la macchina, doccia e salsicce per cena. Finalmente qualcosa di sostanzioso.
-Verso le nove partiamo per trovare casa di Bob, dopo 30 minuti riusciamo a trovarlo, (chiaramente stava fuori dal paese, in mezzo a stradine buie e senza una luce).
-Bob vive in una Villa enorme che lui dice di aver costruito da solo, ci accoglie assieme alla moglie, ci offre birra e patatine e comincia a raccontarci la sua storia di immigrato scappato nel '66 dalla dittatura di Tito, noi non stiamo più in piedi dalla stanchezza ma lui non ci molla. Ci mostra tutta la casa, ci parla di suo figlio e di non sò che altro, il tutto in un'inglese balbettato dall'accento croato.
-Verso le 22.30 finalmente riusciamo ad andarcene con il nostro assegno da 800 Dollari in mano che andrà spartito con i due ragazzi Tedeschi.
-La notte è un'incubo, le zanzare non ci lasciano dormire ed i rumori continuano ad intermittenza. Proviamo ad ispezionare ancora la macchina ma senza trovare nulla.


Lunedì 21 Marzo


-Ci alziamo verso le 8 e andiamo subito in agenzia per vedere se hanno qualcos'altro. Ci dicono che avremo lavoro per Giovedì, Venerdì e Domenica,(raccolta dell'uva).
-Torniamo in campeggio e prepariamo la macchina per andarcene.
-Ad un certo momento Victor vede qualcosa correre via dalla macchina, una spece di topolino piccolo piccolo. Forse abbiamo scoperto l'origine dei rumori sinistri che sentivamo durante la notte, ma non  scopriremo mai se arrivavano da dentro o da fuori.
-Alle 10 ci troviamo con i due ragazzi tedeschi per la spartizione dei soldi. In due giorni siamo riusciti a guadagnare circa 200 Dollari a testa.
-Arrivati alla banca non vogliono cambiarci l'assegno perchè dicono che manca una firma, alla fine dopo qualche minuto di suspance ce lo cambiano, (poi verrò a sapere che l'altro gruppo di francesi non è stato altrettanto fortunato, non sò come sia andata a finire).
-Ci salutiamo con i Tedeschi e torniamo alla grossa Farm per monitorare la situazione. Arrivati ci dicono che non si è liberato ancora nessun posto, ma probabilmente in settimana ci saranno novità, ci promette che ci chiamerà per primi.
-Ci mettiamo alla ricerca di un'altro campeggio, trovandolo pochi chilometri più avanti del primo, costa qualche dollaro in più al giorno ma è un'altra vita, ha la cucina al coperto con frigorifero e tutto il resto. La scelta di rimanere si rivela azzeccata perchè appena finito di sistemarci inizia una pioggia torrenziale per tutto il pomeriggio. Se fossimo rimasti nell'altro saremmo stati costretti a saltare pranzo e cena, o comunque a rimanere in macchina tutto il giorno.
-Verso sera incontriamo una coppia di Brescia con la quale trascorriamo la serata in chiacchere. Loro sono in Australia da 14 mesi, sono partiti due giorni dopo il matrimonio, tradotto questa è la loro luna di miele. Altro che relax, scelta coraggiosa. Ci invitano a mangiare con loro per la sera del giorno seguente, offerta subito accolta.


Martedì 22 Marzo:


-Il nuovo campeggio si sta rivelando un paradiso rispetto al primo anche se ormai la notte si dorme "a rate" svegliati dalle zanzare o dal prurito che le loro puture provocano. Comunque ci siamo attrezzati con una pomata e il ciò limita i danni.
-Durante la notte il rumore della pioggia contro la macchina non ci permette di capire se i rumori che sentivamo siano finiti o no.
-Alla mattina presto torniamo in agenzia, non hanno nulla di nuovo ma ci ribadiscono il lavoro per Giovedì, Venerdì e Domenica.
-Durante il pomeriggio scopriamo che il campeggio e attrezzato di Ping-Pong e biliardo,se non altro abbiamo qualcosa con cui passarci via, inoltre il pomeriggio è soleggiato e riusciamo pure a farci un bagnetto in piscina.
-La sera ceniamo con Paolo e Rossella, pasta con il ragù fatto da lei, decisamente la migliore cena degli ultimi 5 mesi. La serata si rivela piacevole, tra chiacchiere e vino rosso.
-La notte ricominciano i rumori, questa volta sembrano provenire direttamente da sotto di noi.


Mercoledì 23 Marzo:


-La giornata non inizia nel migliore dei modi, è nuvoloso e fa freddo, decidiamo di ispezionare la macchina più approfonditamente, solleviamo il materasso e quando togliamo i sedili posteriori un'altro topo si dà alla fuga, nascondendosi da qualche parte sul davanti della macchina.
-Cerchiamo di stanarlo per una mezzoretta, senza successo.
-Verso le 10 andiamo in agenzia e scopriamo che ad accoglierci c'è un'altra doccia fredda. Il Farmer per il quale lavoreremo doamani ha il camion rotto, quindi probabilmente se non riuscirà a ripararlo in giornata il lavoro slitterà di qualche giorno.
-Prima di tornare in campeggio passiamo in un negozio di animali a comprare un paio di trappole per topi ed a far spesa.
Ora mentre scrivo è pomeriggio, le trappole sono piazzate in macchina da qualche ora, ma per adesso nessun segno del topo, (potrebbe anche essere uscito dalla macchina), comunque di solito inizia a muoversi la notte. 
Mentre aspettiamo la chiamata dall'ufficio per sapere se domani lavoreremo o no ci passiamo via con Ping-Pong e biliardo, ci sarebbe anche la TV ma qui in Australia i programmi sono penosi. Stasera ci troveremo ancora con la coppia di Brescia, scambio Film, quelli che avevamo da Pemberton ormai abbiamo finito di vederli da un pezzo.


Ecco, questo è vivere alla giornata, non sapendo cosa si farà il giorno successivo e con sorprese nuove ad ogni minuto, (pure il topo doveva capitarci).


Al prossimo aggiornamento...









‎                                                                                               giovedì ‎17 ‎marzo ‎2011


L'ultima spiaggia...


Dove eravamo rimasti?
Ah già... Eravamo intrappolati a Goondiwindi, senza nessuna possibilità di lavoro, men che meno di spostamento visto che la macchina era bloccata dal meccanico, in un Hotel-prigione ad attendere la nostra sorte, senza sapere con certezza nè quando seremmo ripartiti, nè con quanti soldi saremmo rimasti.
Beh, finalmente dopo 11 giorni di esilio forzato abbiamo avuto delle risposte. Ora la macchina è a posto, il certificato di sicurezza, così come l'assicurazione ed il passaggio è stato fatto e noi siamo potuti ripartire alla ricerca di lavoro. 
Tutto è bene quel che finisce bene?
Purtroppo no, le spese per adempiere a tutte queste cose sono lievitate ed ora ci ritroviamo con i soldi contati che ci permetteranno di vivere "al minimo" per non più di una settimana e per "minimo" intendo campeggio, acqua da bere e i disgustosi Noodles per pranzo e cena, la colazione non si fà, non possiamo più permettercela.
Senz'altro queste ultime settimane si stanno rivelando le più mortificanti e difficili di tutto il viaggio, quando si hanno dei problemi in un paese straniero le complicazioni lievitano esponenzialmente, si finisce in un tunnel di malintesi che partoriscono problemi ogni giorno di più e se non si mantiene il controllo si finisce per "sbroccare", magari mandando tutti affanculo e tornandosene a casa.
 A Damien è toccata questa sorte. Sistemare il Van aveva ridotto al minimo le finanze sue e di Morgan,il suo carico di speranza e ottimismo nel riuscire a venderlo in fretta e ad un'ottimo prezzo a Melbourne si era consumato in fretta, così come i pochi soldi che gli erano rimasti. Ed alla fine si è arreso, lo sconforto ha avuto la meglio e in momenti come quelli la frustrazione, mescolandosi con la nostalgia di casa può giocare brutti scherzi.  Così ha venduto il Van al primo offerente e con i soldi se ne è tornato in Francia. Ci siamo salutati con la promessa che verrà a Verona quando tornenremo, chi vivrà vedrà.
E noi? Beh, detta in soldoni abbiamo la merda ad un centimetro dalle narici.
In viaggio si devono prendere ogni giorno decisioni che possono portarti in direzioni totalmente opposte e in momenti di crisi diventa un pò una scommessa. Noi abbiamo studiato un po la situazione, (undici giorni a fare un cazzo dalla mattina alla sera hai voglia che studi), e abbiamo deciso di puntare tutto su Shepparton, "all-in", tutto ciò che ci rimane.
Così Mercoledì 16 verso le due del pomeriggio abbiamo lasciato il Queensland Hotel percorrendo a ritroso la Highway 39, la stessa strada che c'aveva portati lì. Abbiamo ripercorso quasi tutti i 1400 km che ci separavano da Melbourne, (ah già non ve l'ho detto?  Nell'ultimo aggiornamento avevo commesso un errore, Melbourne-Goondiwindi erano 1400km, non 1100). Ma questa volta ci siamo fermati un pò prima, a Shepparton, lo stesso posto che avevamo in mente prima che le cose cominciassero a girar male. La decisione è stata puramente logica. In questo momento questa zona è quella che offre più possibilità di lavoro.
E dunque a che punto siamo ora? 
Siamo stati in una grossa Farm ed in un ufficio di collocamento ed entrambi c'hanno detto che dalla settimana prossima dovrebbero sbloccarsi nuovi posti. Speriamo, perchè allo stato attuale delle cose abbiamo i giorni contati. 
Tradotto significa circa 200 $ ciascuno. Forse meno.
Ora siamo in un campeggio, in attesa di scoprire se la sorte deciderà se con noi si è divertita abbastanza o se vorrà darci il colpo di grazia.
Questa esperienza dimostra come le cose in viaggi come questi non possano mai essere completamente sotto controllo, anzi spesso non lo sono affatto.
Un saluto dall'ultima spiaggia dunque!
Vi farò sapere...







                                                                                                                    lunedì 7 marzo 2011

Il viaggio più pazzo della nostra vita...


Cos'è Goondiwindi?

Goondiwindi è dove siamo adesso, un piccolo paese situato tre metri dopo il confine tra New South Wales e Queensland, talmente anonimo che non è segnato su alcuna guida turistica perchè non vi è nulla di interessante da vedere, a Goondiwindi non cè lavoro per backpackers nè tanto meno divertimento ed oltre a tutto ciò Goondiwindi è pure un nome ridicolo.
Ma allora... cosa c###o ci facciamo Goondiwindi vi starete chiedendo?
Beh è una storia tanto assurda che merita di essere raccontata ed entra di diritto al primo posto tra i viaggi più pazzi che abbia mai fatto.
Per capire questa storia però bisogna tornare un pò indietro.
Giovedì scorso, (3 Marzo), eravamo a Melbourne, tranquilli e sereni e ci stavamo godendo la visita della città aspettando che Damien e Morgan ci raggiungessero per far festa e sempre Giovedì tra un giro e l'alto ci siamo recati in Posta per rinnovare il Rego della nostra macchina, (una tassa che fà da bollo e da assicurazione di base), una semplice formalità, entri, dai i dati della macchina, paghi ed esci felice di tornare ai tuoi giretti.
Ma si sà, le sorprese nascono dove uno meno se lo aspetta.
Giovedì, in Posta, la gentile signorina asiatica dietro la cassa alla nostra domanda di rinnovo c'ha chiesto un codice, si un numero, di 14 cifre, che viene rilasciato ogni volta che si rinnova un Rego e serve per rinnovare quello successivo. Beh noi abbiamo iniziato a cercarlo questo numerino, tra le nostre carte, poi in macchina, nel cruscotto, sotto il sedile, sotto il materasso, ovunque, ma niente da fare, non è saltato fuori.
Un pò preoccupati il Venerdì mattina, (4 Marzo), ci siamo recati al Dipartimento dei Trasporti di Melbourne, convinti che là sarebbero bastati i dati della macchina per il rinnovo ed in effetti là il codice non serviva, la signorina un pò meno gentile di quella asiatica delle Poste ci ha guardati, ha guardato il foglio del Rego che scadeva il giorno seguente, (5 Marzo), a mezzanotte, c'ha dato un'occhiata di quelle che dicono: "ecco i soliti coglioni", ha sospirato, lievemente, come per non farsi sentire anche se sapeva benissimo che l'avremmo sentita e c'ha detto : "Mi dispiace ragazzi ma senza il codice solo il proprietario della macchina può rinnovare il Rego e dev'essere nella regione in cui la macchina è stata registrata"
Apriti cielo, mangiare vermi per un mese sarebbe stata una risposta migliore, perchè noi di fatto non siamo neancora i proprietari della macchina, perchè al momento dell'acquisto eravamo nel Western Australia e il passaggio di proprietà poteva essere fatto solo in Queensland. Abbiamo tutti i fogli compilati per effettuarlo ma non l'abbiamo neancora fatto.
Così al Venerdì mattina, con il Rego in scadenza poco più di 24 ore dopo la situazione era questa.
A Melbourne non potevamo fare nulla e se avremmo aspettato troppo da Domenica non avremmo più potuto circolare e ci saremmo trovati con una macchina parcheggiata in città completamente inutilizzabile.
Dunque quale poteva essere la brillante soluzione?
Semplice, andare nel Queensland, fare il passaggio di proprietà, rinnovare il Rego e tornare felici anche se con il portafoglio quasi del tutto alleggerito.
Ottenere il passaggio di proprietà però, in Queensland, non è così semplice, prima serve un certificato di sicurezza della macchina, rilasciato da un meccanico, che attesti l'idonetà alla vendita del veicolo.
Dunque ricapitolando.
Era ormai Venerdì pomeriggio,come prima cosa ci serviva un meccanico, in Queensland, aperto il sabato mattina, a 1100 Km di distanza da Melbourne.
Ed è così che è nato il viaggio più folle della mia vita.
Abbiamo salutato Damien e Morgan che c'avevano raggiunti in Ostello da non più di tre ore convinti di far festa assieme a noi, abbiamo fatto i bagagli, caricato la macchina e siamo partiti alle 3 di Venerdì pomeriggio, con l'obbiettivo di coprire 1100 Km entro la mattina del giorno seguente.
E' stata la cosa più folle, stancante e pericolosa che abbia mai fatto, alle 7 di sera avevamo coperto solo 250 Km perchè la periferia di Melbourne è una specie di girone dantesco e se sbagli torni indietro, come nel gioco dell'Oca. Abbiamo guidato tutta la notte, talvolta ai 160, 170 o 180 all'ora, su strade buie e piene di lunghissimi bilici e con l'alto rischio che qualche canguro, Koala o peggio mucca ci si parasse di fronte all'improvviso. Alle 3 e mezzo di notte dopo aver guidato circa 6 ore ciascuno avevamo coperto 800 Km. I restanti 300 li abbiamo finiti dalle 6 alle 10 e mezza, guidando in preda a sbadigli e occhi gonfi delle sole 3 ore di sonno alle spalle.
Ma ce l'abbiamo fatta, alle 10 e mezzo circa siamo arrivati a Goondiwindi, la prima cittadina del Queensland sulla nostra rotta, (ora capite perchè Goondiwindi?).
Alle 11 eravamo dal meccanico ad esporgli i nostri problemi e lui molto gentile ha detto che avrebbe fatto il possibile per fissarci l'appuntamento per il Safety certificate al lunedì, Martedì al massimo.
Dunque ora, mentre stò scrivendo è lunedì e siamo bloccati, con pochissimi soldi rimanenti e la speranza che domani ci passino la macchina senza farci problemi, perchè tra Rego e passaggio di proprietà sono già 240 Dollari a testa.
Per il momento non abbiamo piani, troppo incerta la situazione, domani potremmo avere le idee più chiare sul da farsi.
Quindi vi lascio così, con questa storia che riassume più di molte altre lo spirito con il quale bisogna vivere queste esperienze.
Ci sentiamo alla prossima.
P.S. Ah Melbourne non era niente male, purtroppo ora la mia connessione è troppo lenta ma appena potrò caricherò le foto!.
                                                                       

                                                                        Torquay


                                                         



                                                                                                                      Martedì 1 Marzo 2011

Questo aggiornamento sarà un pò diverso dagli altri, è solo una riflessione, ma tantè, il blog è mio e ne faccio ciò che voglio.
E' il bello di possedere le cose in fondo no? Decidi tu come utilizzarle, ne sei padrone e fautore.
Essendo quasi giunto alla metà del mio viaggio mi chiedevo come stessero andando le cose. Mi chiedevo se stessi capendo il senso di tutto ciò, perchè tutto ha un senso, le cose non si fanno mai per caso.
Solo che a volte le si fà prima di capirne il perchè e il che ha dell'incredibile se ci pensate, puro istinto insomma, qualcosa che ci avvicina alla nostra natura animale.
Sentiamo di dover a tutti i costi fare una cosa e magari farla porta a rompere schemi e a crearci problemi e anche sofferenze, ma sappiamo di doverlo fare anche se ci sfugge realmente il motivo. Quello arriva dopo.
Stasera pensandoci su ha iniziato a delinearsi un quadro finalmente, una forma di quello che fino a poco tempo fà non riuscivo a capire.
Perchè un'esperienza di questo tipo porta a scoprire una moltitudine di cose nuove, amicizie nuove, idee nuove, paesaggi nuovi, culture nuove, una lingua nuova.
Ma è solo dopo un pò che si afferra che tutte queste bellissime cose non sono altro che un mezzo, un mezzo per avvicinarsi a sè stessi un passettino alla volta.
E non è come essere a casa, a casa siamo continuamente influenzati, per tutto il giorno siamo soffocati e non riusciamo a pensare, non possiamo pensare, i media, la famiglia, gli amici, il lavoro, tutto ci tiene la mente occupata, il telegiornale che ogni giorno costruisce su tragedie famigliari un reality, chi sarà l'omicida? Come sarà morta la vittima? Avrà sofferto molto o se ne sarà andata senza rendersene conto? Quante pugnalate? E dove? E tutti a discutere di quella morte come fosse stata una cazzo di partita di calcio e lo facciamo per tutto il giorno, per giorni e giorni convincendoci che sia importante saperlo!
E' quando si comincia a disintossicarsi da tutte queste cose che trovandoci senza più niente da fare iniziamo a dedicarci a noi stessi.
E per quel che mi riguarda non l'avevo mai fatto prima. In 23 anni mai era successo, perchè la vita corre veloce, ti travolge e ti riempie la testa di cazzate e va a finire che conosciamo le vite degli altri meglio della nostra.
La nostra vita la usiamo per parlare degli altri.
Ma i protagonisti della nostra vita siamo noi cazzo!
Cosa mi piace? cosa detesto? Cosa voglio fare? Quali sono le mie convinzioni vere. Quelle VERE non quelle che le stronzate che ogni giorno mi rimbecilliscono mi inducono a pensare.
Ed ecco che il viaggio prende senso, al di là della lingua, dell'avventura, delle nuove conoscenze.
Si comincia a dialogare con se stessi per la prima vera volta nella vita.
E si inizia a cambiare, è una puttanata grande come una casa quella che se ormai uno è così resta così, è solo una scusa che diamo a noi stessi per non porci il problema, pigrizia mentale.
E si aprono finalmente gli occhi che fino a poco tempo prima erano offuscati dalla patina di fumo che la società ci mette davanti per tenerci stupidi e ignoranti.
E si comincia a chiedersi, ma come facevo a pensare quella cosa li prima? Possibile che non mi fossi accorto che era una cazzata?
E quando succede, quando ci si accorge di vedersi un pò cambiati è una sensazione che non può essere paragonata con nient'altro al mondo.
Noi passiamo le nostre giornate a sconfiggere la noia, abbiamo tutto ma ci rompiamo i coglioni lo stesso.
Eppure la cosa più interessante che esiste al mondo non è là fuori, non c'è bisogno di andare a cercarla, ce l'abbiamo già tra le mani, ogni giorno, in ogni secondo.
Siamo noi signori!
Noi stessi è ciò di più intellettivamente stimolante che possediamo nella vita.
Provateci, mandate tutto affanculo per dieci minuti e entrate dentro voi stessi, fatevi delle domande, chiedetevi qualcosa su di voi, su ciò che volete, su come vi stanno andando le cose, su cosa pensate a riguardo del futuro, qualsiasi cosa.
Vi ritroverete nell'apoteosi della confusione, la quinta essenza del casino e se avrete voglia di avventurarvici in quel casino sarà un'avventura che non avrà precedenti e quando tra le mille domande riuscirete a trovare anche solo una piccola risposta sarà come aver trovato un tesoro.
Ma soprattutto sarà utile. Per voi stessi, molto di più di sapere come andrà a finire il Grande Fratello.
Personalmente non avrei mai capito queste cose se non fossi partito, se non mi fossi costretto in un posto dove si è forzatamente isolati da ciò che ci tiene nella nebbia.
Quattro mesi non sono molto, noi siamo infiniti dentro, la nostra mente non ha confini, il gioco non finisce mai non ci sono le nomination.
Però ora se non altro, sono felice di averne capito il senso.


                                                                                        21-22-23-24-25-26 Febbraio 2011

PORT AUGUSTA-ADELAIDE-MOUNT GAMBIER-12 APOSTOLI (1000KM circa)

Il viaggio continua...

Vivere in macchina rende liberi, al 100%
Vai dove vuoi, dormi dove vuoi, scegli cosa vedere e cosa no, e quasi ogni giorno hai una "casa" diversa attorno a te. Talvolta è il deserto con i suoi silenzi spettrali e i suoi cieli stellati, talvolta è la foresta dai rumori indecifrabili e ombre misteriose, altre volte può essere una scogliera a picco sull'oceano con il rumore delle onde a cullarti nel sonno e i tramonti da mille e una notte.
Ma tanta libertà a lungo andare schiaccia il fisico e offusca la mente.
Vivere in macchina vuol dire anche avere una casa di un metro e mezzo per quattro, anzi no, una camera di un metro e mezzo per tre con armadio compreso tra il volante, il cambio e il cruscotto. Tutti gli altri locali, salotto, bagno, cucina, ecc, stanno fuori, se si è fortunati sull'erba, ma spesso sulla terra tra formiche grandi come cavallette e zanzare che non vedono l'ora di banchettare con le tue caviglie.
Ma ne vale la pena, decisamente, il bagaglio di esperienze che stiamo accumulando e le avventure che stiamo vivendo non sarebbero le stesse se ad ogni passo ci fosse un comodo, caldo e soprattutto costoso Hotel ad accoglierci.
Comunque siamo quasi giunti al termine, la meta è vicina e Melbourne dista solamente un centinaio di chilometri ora.
Nell'ultima settimana abbiamo percorso altri 1000km circa e ne abbiamo viste e passate un pò di tutti i colori.
Il Van, ad esempio, che ogni giorno di più dava segni di cedimento e faticava ad accendersi sabato mattina, (26 Febbraio), ha deciso che ne aveva abbastanza e dopo più di 3000 km si è arreso. Quel giorno c'eravamo fermati a dormire circa 17 km ad Est di Mount Gambier, una piccola cittadina posta quasi sul confine tra il South Australia e il Victoria, in mezzo alla foresta. Grazie a dio la nostra macchina è un gioiellino e c'ha permesso di risolvere la situazione, ma comunque una volta tornati in paese è stata un'impresa trovare un meccanico aperto di Sabato mattina, impresa resa ancor più difficile dalla lingua che nonostante i progressi fatica ancora parecchio a capire l'accento Australiano. Comunque sia alla fine ce l'abbiamo fatta, un carro attrezzi ha caricato il povero Van portandolo in officina ed io non ho potuto far altro che accompagnare Damien e Morgan nel campeggio più vicino. Un vero peccato perchè eravamo quasi riusciti ad arrivare insieme alla meta, comunque sia ci ritroveremo insieme a Melbourne.
Mount Gambier era stata la prima tappa dopo una sosta di tre notti in un campeggio in riva all'oceano ad Adelaide. L'idea era quella di fermarsi qualche giorno, riposare dopo la traversata del deserto e visitare la città, è andata a finire che la città l'abbiamo solo sfiorata per qualche ora a causa di un caldo davvero troppo opprimente e il riposo, beh, mi piace pensare che gli altri l'abbiano avuto, per quel che mi riguarda ho sofferto di una nausea piuttosto fastidiosa per tutta la nostra permanenza, notti in bianco comprese e sono ripartito più provato di come ero arrivato. Siamo però finalmente riusciti a goderci in pieno la spiaggia, l'oceano e le "comodità" che un'ottimo campeggio può dare.
In questo momento siamo a Torquey, come dicevo a solo un centinaio di chilometri da Melbourne, la meta è vicina e avremmo potuto raggiungerla già oggi, ma combattendo contro la voglia di tornare in Ostello, che si fa sempre più alta, abbiamo deciso di fermarci qui un paio di giorni. Torquey rappresenta uno dei punti più rinomati del Surf australiano e la nostra speranza è quella di vedere veri surfer cavalcare onde di tre, quattro metri.
Cos'altro, l'Australia sa stupirti quando meno te lo aspetti, l'altro giorno mentre percorrevamo una delle solite infinite strade ci siamo imbattuti in un Koala. Stava lì, con la sua aria tenera e pacifica sul ciglio della strada. Dopo ragni velenosi, canguri, emu e super lucertoloni, il Koala ha rappresentato di certo l'incontro più piacevole.
Per il resto vi lascio alle foto che come spesso succede sono molto più illustrative delle mie parole.
Ci sentiamo a Melbourne, dove finalmente torneremo alla vita "normale".
Un saluto a tutti!

          
                            

                                                                   Port Augusta     
                                                     

                                              

                                                 

                                          

                                              

                                                    Adelaide














                                                                Mount Gambier









                                                                  12 Apostoli












    

GREAT SOUTHERN OUTBACK (1200km)                                    18/19/20 Febbraio 2010

NULLARBOR

Lasciato il rassicurante campeggio di Esperance ci siamo avventurati nella traversata di una delle regioni più desolate di tutta l'Australia, il Nullarbor. Per oltre cento anni attraversare questa regione era un vero e proprio azzardo, vi è una sola strada e per oltre 1200km non si trova altro che qualche sporadica stazione di servizio.
Per il resto il nulla più assoluto, vegetazione bassa e secca, nessuna costruzione, nessun segno dell'uomo, niente segnale sul cellulare e un paesaggio piatto e pianeggiante a perdita d'occhio in tutte le direzioni.
Con la nostra macchina sarebbero bastati forse due giorni ma come già sapete il Van dei francesi si mantiene in vita per miracolo, quindi con una media di 400km al giorno siamo stati costretti a fare una tappa in più.
Poco male, il paesaggio desertico lascia a bocca aperta.
La prima notte abbiamo campeggiato proprio nel cuore del deserto, nel bel mezzo della Ninety Miles Straight, il rettilineo più lungo d'Australia, 146,6 km di dritto interminabile ed è stata senza dubbio la serata più emozionante. Ogni tanto la strada lungo il deserto si allarga e un cartello avvisa che lì potrebbero atterrare aerei per le emergenze, non voglio neanche sapere quanti chilometri dista il primo Ospedale, ma questo da l'idea di quanto sia sperduto questo posto.
E' come andare da Bolzano a Bari senza incontrare nulla se non una manciata di stazioni di servizio.
La seconda notte eravamo ad Eucla, proprio sul confine tra Western Australia e South Australia, abbiamo cambiato 2 fusi orari ed ora le ore di differenza dall'italia sono 9. Eucla comunque altro non è che un campeggio, con un distributore e una specie di bar. La cosa bella però è che abbiamo potuto farci una bella doccia e usare la corrente per ricaricare tutti i nostri aggeggi elettronici. Qui in Australia non scherzano in quanto a servizi, nei campeggi docce e bagni sono sempre puliti e perfettamente funzionanti ed ogni volta, magari dopo uno o due giorni passati a dormire in giro è incredibilmente rigenerante farsi una doccia bollente.
Il terzo giorno è stato il meno emozionante, ci siamo fermati a dormire in un anonimo parcheggio pochi chilometri prima di Ceduna, il primo vero paese che si incontra dopo 1200km di strada. Il nostro piano ora era quello di rallentare un pò il viaggio e seguire la costa che di qui in avanti si riempie di spiagge, ma purtroppo il tempo è quasi sempre nuvoloso e quindi abbiamo deciso assieme a Damien e Morgan di tagliare un pò ed accelerare la nostra marcia. Oggi ci attendono quasi 500km fino a Port Augusta.
Spendere troppe altre parole sarebbe inutile. Vi lascio alle foto che parlano meglio di me a riguardo dei paesaggi che abbiamo attraversato. Anche perchè il viaggio è sfiancante e la nostra alimentazione da una settimana a questa parte, beh lascia parecchio a desiderare, quindi la mia capacità di pensare e scrivere è piuttosto bassa.
Comunque la macchina tiene, il Van anche ed ora lentamente ricominceremo a frequentare zone più popolose.
Contiamo di arrivare a Melbourne per Domenica prossima se non ci saranno sorprese.
Alla prossima!


                                                                     Ninety Miles

























                                                Redback, most dangerous spider in WA...







                                                        Breakfast from Outback



                                                                     Eucla










                                                         Ceduna















Second Stop ( Albany-Esperance 500KM)                                                 16/17 Febbraio 2011

ESPERANCE

Dopo i due giorni trascorsi nel meraviglioso scenario di Lodge Beach era davvero difficile migliorarsi, infatti le due notti passate ad Esperance sono state quelle delle spiacevoli sorprese, anche se non sono state meno divertenti.
Prima di tutto ci siamo incontrati con tre ragazzi francesi amici di Damien e Morgan che stanno percorrendo il nostro stesso tragitto, ma al contrario, da Melbourne ad Albany ed abbiamo passato con loro una divertentissima serata tra birre e risate.
Ma torniamo agli spiacevoli incionvenienti.
Un centinaio di chilometri prima di Esperance ci eravamo fermati per permettere alla temperatura dell'acqua del Van dei Francesi di tornare sotto la soglia di fusione del motore. Se non ve l'ho già detto stiamo percorrendo gran parte dei 3600Km che abbiamo da fare agli 80 all'ora. Il Van non può di più.
Arrivato il momento di ripartire però siamo stati costretti a collegare la nostra batteria alla loro perchè "il mitico",(il Van tanto per cambiare), non voleva saperne di ripartire. Incontrati gli altri tre ragazzi francesi lungo la strada siamo arrivati ad Esperance verso le 5 del pomeriggio. Nessuno voleva spendere soldi per il campeggio e quindi abbiamo iniziato a cercare un posto dove dormire "a scrocco", ma a quanto pare Esperance non è Albany, o probabilmente più semplicemente non abbiamo avuto lo stesso culo. Fatto stà che alle sette di sera ci siamo arresi e abbiamo trovato un campeggio, dopo averne passati tre invano, giusto sullo scadere dell'orario di chiusura della reception.
Il giorno seguente abbiamo portato il Van dal meccanico, tanto per farci un'idea del perchè "scalda" così tanto. Il risultato sono stati 1700$ di preventivo, a quanto sembra si forma del gas nella testa del motore, questo gas finisce nel radiatore facendone bollire l'acqua.
Il risultato?
Ora loro partono verso le 6 di mattina, agli 80 all'ora, fermandosi 40 minuti ogni cento chilometri percorsi, io e Victor invece ci svegliamo più tardi e li raggiungiamo lungo la strada qualche ora dopo, tanto qui di strada ce nè una soltanto, non cè pericolo di sbagliarsi.
Cos'altro,ah ho rotto accidentalmente la macchinetta fotografica di Victor, il portellone posteriore del Van per una mezza giornata non volva saperne di aprirsi e ora ogni volta è una lotteria e il meteo è stato tremendo, nuvole e freddo per due giorni.
In viaggio si passa dal tutto bello al tutto storto in un lampo, ora però, mentre stò scrivendo dal sedile del passeggiero della nostra Ford Falcon durante la traversata del nulla assoluto la situazione è tornata perfetta.
Ma il racconto me lo tengo per il prossimo aggiornamento.
Ci sentiamo Guys!












 FIRST STOP   (400km)                                                                                     14-15 Febbraio 2011 ALBANY & LEDGE BEACH

Vi siete mai chiesti quale sarebbe il posto più bello al mondo? Quali erano le caratteristiche che gli davate...
Tranquillo, no stress, no problemi, no pensieri, buona compagnia, temperatura ideale, qualche birra ghiacciata, ottima musica e un'ambientazione da mozzare il fiato.
Erano queste le caratteristiche?
Io le ho trovate, alle sette di sera di un normalissimo lunedì di inizio settimana, normale per tutti eccetto che per noi.
Fino a Domenica ero convinto che il mio viaggio fosse stato un'avventura emozionante, ma dopo soli due giorni dalla mia partenza da Pemberton mi vedo costretto a rivedere i miei concetti di avventura.
In viaggio tutto è in movimento ed ogni cosa è variabile. Lunedì siamo arrivati ad Albany, circa 300 km da Pemberton, la prima grossa cittadina sulla nostra rotta che percorrerà tutta la costa sud dell'Australia.
Arrivati verso le 5 del pomeriggio abbiamo iniziato a chiederci dove avremmo dormito. Un bel problema, perchè in molte parti dell'Australia dormire in macchina è illegale, e se con un Van puoi provare a farla franca, con la nostra station wagon risulta impossibile, perchè per dormire abbiamo bisogno di spostare gran parte delle nostre cose davanti. Il che renderebbe abbastanza ovvio che qualcuno vi stia dormendo dentro.
Dopo quasi due ore di ricerche iniziavamo a preoccuparci.
Poi ancora una volta è accaduta... La magia che sta accompagnando il mio viaggio sin dall'arrivo si è rivelata una volta ancora.
Con il sole quasi al tramonto avevamo deciso di provare ad uscire da Albany per seguire la costa in cerca di tratti liberi, dopo una ventina di chilometri e con le speranze sotto i tacchi, quasi per caso scorgevo un piccolo cartello sulla destra, Ledge Beach. Aggrappati alla speranza avevamo deciso in fretta che seguire quel cartello sarebbe stata un'ottima idea. La strada era un continuo saliscendi e dopo qualche chilometro asfaltato diventava sterrata e parecchio difficile da percorrere, soprattutto con una station wagon od un Van del '91. Non sapevamo davvero che fare, se continuare o tornare indietro, anche perchè non cerano tracce nè di spiaggia nè di oceano. Solo natura selvaggia.
Poi la magia.
Ad un tratto la strada finiva in un piccolo piazzale e non c'abbiamo messo molto a capire di essere stati fortunati.
Lo scenario si aprì davati a noi in tutta la sua bellezza.
Il piazzaletto era praticamente un punto panoramico alla fine di una stretta penisola, posto ad una sessantina di metri a picco sull'oceano che ci circondava quasi a 360 gradi.
Sistemate le macchine e attrezzato tutto per dormire abbiamo iniziato a rilassarci e sono bastati poch istanti per capire che il momento era di quelli unici in tutta la vita, di quelli da godere al massimo perchè sei stato fortunato a trovarlo.
Una serena serata d'estate accompagnata da un venticello fresco, delle sedie comode, dell'ottima musica, bottiglie di birra fresche nella tinozza piena di ghiaccio, nessun pensiero, nessuna preoccupazione, un' ottima compagnia di francesi con i quali si ride in inglese, uno scenario che ad immaginarlo non ci si riuscirebbe, il rumore dell'oceano che accompagna la serata e ad ora tarda un bagliore di luna a farci da torcia ed un cielo stellato come non avevo mai visto.
Incredibile. La sacralità del momento si poteva palpare nell'aria, ed ogni tanto con Damien e Morgan interrompevamo le chiacchere e guardavamo un pò l'oceano sotto di noi, lo ascoltavamo e se davvero esiste la pace dei sensi, beh noi eravamo davvero vicini.
Trascorsi 2 giorni in quel luogo da favola Mercoledì 16 siamo ripartiti, tappa Esperance, circa 500Km più ad Est, da dove stò attualmente scrivendo.
Le sorprese ed i colpi di scena non sono mancati nemmeno stavolta, ma questa storia ve la racconterò la prossima volta.
Ora godetevi le foto.
Al prossimo aggiornamento!

                                                                               Albany








                                                           Ledge beach






























13 commenti:

  1. Vi siete attrezzati alla grande!!! Complimenti! Grande zona oceano stupendo!

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  2. LA FOTO DALL'ALTO SULL'OCEANO E' DA MOZZARE IL FIATO VERAMENTE.... CHE MERAVIGLIA! PERO' RAGAZZI SVENTOLATEMI UNA BANDIERA ITALIANA! GIUSTO IN TEMA CON IL FATTO CHE QUI SI DISCUTE SE IL 17 MARZO FARE O NO FESTA NAZIONALE PER I 150 ANNI DI UNITA' D'ITALIA (SOLO PER QUEST'ANNO PERO')..... BUON PROSEGUIMENTO! BUON VIAGGIO....
    BACI BACI
    IRENE

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  3. Paura veraaaa...
    Grandi ragassi!!!!

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  4. madonna...il deserto mi fa una paura! quella desolazione.... speriamo proprio che le auto reggano! e che in caso non vediate una stazione di servizio come un miraggio..... ma che ci sia sul serio!
    alla prossima.... bacio!
    irene

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  5. che bello il koala!!! il mio pokota' però lo è ancora di più! (vic sa di cosa parlo).... veramente vi invidio per i paesaggi che state ammirando! peccato per i vostri compagni di viaggio.... voi avete fatto proprio un buon acquisto! ciao ciao
    ire

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  6. non venirmi a parlare di pokota' please! Aspetta a dire che abbiamo fatto un buon acquisto non siamo neanche ad un quarto del viaggio! vic

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  7. ma voi siete fuori!!! ho capito che non avevate molte altrenative ma cavolo 1100 km decisi cosi' da un giorno all'altro... non mi è molto chiara la prossima vostra meta, ma forse perchè non lo è neanche per voi.... fateci sapere!
    irene

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  8. La prossima meta?... beh per ora non ne abbiamo assolutamente idea... trovare lavoro da qualche parte presumo... Comunque non preoccuparti lo scoprirai presto!
    Ciao!
    Dade

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  9. Paura vera! Se avete bisogno di ca$h fate un fischio che organizziamo una colletta!!!
    :)

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  10. WHE' RAGAZZI..... NEWS???
    IRE

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  11. porca troia che avventura!

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  12. Mamma ragazzi che storia! speriamo dai in un risvolto positivo.....
    ciao ciao
    Irene

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  13. ciao zingari... come procede il nuovo lavoro?
    ire

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