LAST TRIP

                                                                                                                                        ‎4 ‎giugno ‎2011

PARADISE (Port Douglas)...

Ognuno ha delle liste immaginarie in testa, ce ne creiamo di continuo e la maggior parte di esse sono pure noiose. Lista delle cose da comprare, di quelle da riparare, di cose da pagare, di adempimenti da sbrigare,si di solito le liste si creano per questo tipo di cose qua, forse perchè le cose belle usualmente non c'è nemmeno bisogno di averle appuntate da qualche parte, si fanno subito.
Poi ci sono le liste speciali, quelle composte di  sogni nel cassetto, piccoli o grandi che siano, avere una bella macchina, andare con 2 ragazze contemporaneamente, finire su un piccolo atollo caraibico, essere liberi, non avere problemi di soldi, avere una vita felice ed in salute, trovare la persona giusta, essere in pace con sè stessi, cambiano da persona a persona ma questo tipo di sogni sono abbastanza comuni in molti.
Quello che ho capito dopo un paio di settimane a Port Douglas è che con ogni diritto questo posto toglierà un punto a quella magica lista.
Dopo mesi di lavori nei campi, problemi da risolvere, freddo patito, viaggi bellissimi ma interminabili e sfiancanti, soldi che mancavano e grattacapi che al contrario non finivano mai siamo arrivati in Paradiso. E immaginatevi la scena.
Dopo 20 giorni o più di quasi esclusivo deserto, comunque vita di strada, come i randagi, ci siamo ritrovati in qualcosa che 7 mesi di viaggio ancora non mi avevano regalato. Il paesaggio come un camaleonte che si adatta alle situazioni ha cambiato colore e forma, la secca e arida savana ha lentamente trovato linfa per crescere e farsi folta fino ad assumere le forme della foresta pluviale, che qui circonda ogni cosa, la pianura desolata e sempre costante di giorni e giorni di viaggio s'è fatta dapprima rugosa, mostrando qualche roccia, poi sempre più spavalda si è alzata in picchi che arrivano anche a 900 metri, pieni di vita e ricoperti di foresta. L' Oceano è finalmente tornato prepotentemente a farsi vedere e i 7-8 chilometri di spiaggie e palme di Port Douglas ne fanno da perfetta cornice.
Abbiamo ritrovato una casa, beh dormiamo ancora in macchina ma se non altro ora siamo in campeggio e che campeggio! Quasi esclusivamente giovani, musica ad ogni ora, party in spiaggia con falò al chiaro di luna, tornei di biliardo, cene regali e chi più ne ha più ne metta.
Non manca nulla per sentirsi in paradiso.
Per di più abbiamo trovato ad accoglerci i "vecchi" italiani del posto, dove per vecchi intendo solo per grado di esperienza in Australia. C'è Matteo, un compaesano dei ragazzi con i quali viaggiamo da qualche mese, ci sono Dario e Francesco, rispettivamente di Rimini e Lecce e poi c'è Stefano, di Verona, lui è un pò il fulcro, è qui dal '96, conosce 4 lingue, ha girato un pò ovunque nel mondo eppure nonostante i suoi quasi 40 anni è umile e simpatico, ti parla da paritario e se può darti una mano finisce che ti da tutto il braccio, guida imbarcazioni che portano i visitatori sulla barriera corallina e negli ultimi due giorni c'ha portato un sacco di cibo, petti di pollo, insalata di patate, gamberoni, pomodori, di tutto, abbiamo cenato in 8-9 persone due sere di fila arrivando al limite dell'esplosione tanto eravamo pieni.
Ci stanno aiutando a trovare lavoro, come possono chiaramente, perchè ognuno di loro è un piccolo o grande esempio di come noi Italiani sappiamo cavarcela alla grande nel mondo.
Storie su storie da ascoltare.
Anche se non credo che lavorerò, dai non sarò così stupido da rovinare, lavorando, un sogno di quelli che stanno nella famosa lista. Ho poco più di un mese ancora, devo vendere la macchina e sbrigare molte altra faccende burocratiche, quelle basteranno.
Ora voglio solo passeggiare lungo la spaiggia, leggermi un buon libro sdraiato su un'amaca all'ombra di una palma, improvvisare una partita a calcio in spiaggia, fare  nuove conoscenze, migliorare ancora un pò il mio inglese,festeggiare e ricominciare a nutrire il mio corpo in maniera regolare, cosa che non avviene da molto.
Il bello è che siamo finiti qui per caso, ma in fondo è sempre stato il caso a guidarci lungo questi 8 mesi, a volte portandoci per mano, ma spesso strattonandoci come un padre severo.
Beh evidentemente questo padre severo ha deciso che tutto sommato non ce la siamo cavata male e c'ha premiati facendoci arrivare qui.
Bello come finale...
Al prossimo aggiornamento...





























                                                                                                                giovedì ‎19 ‎maggio ‎2011
Cloncurry, North-West of Queensland.
22:29

Top End & (dis)Avventure...

Succede sempre così, quando accadono troppe cose non si sà mai che raccontare alla fine.
Negli ultimi 15 giorni abbiamo coperto più di 5000 Km, tagliando il paese da Sud a Nord, arrivando fino a Darwin e i suoi parchi nazionali,il cosiddetto Top End australiano.
Non ci sono modi o parole che riescano a dare l'idea esatta di questo viaggio, ci siamo trovati più di una volta ad ammirare la natura selvaggia scorrerci accanto, dormendo in zone popolate da coccordilli e rinfrescandoci in piscine naturali dall'acqua cristallina che il bosco di volta in volta ci regalava.
In pochi giorni siamo passati dal deserto alla foresta, dai Canyon alle cascate, dalle aquile ai coccodrilli, per finire poi in città trovandoci un pò spaesati dopo mesi trascorsi in mezzo a campagne o deserti.
Abbiamo partecipato ad un Rave, per puro caso, guidando per chilometri e chilometri in stradine buie e perse nella notte, anch'esso in mezzo alla foresta, 24 ore di musica no-stop, ho visto le persone più bizzarre della mia vita e lasciandomi trasportare dall'atmosfera ai confini della realtà dell'evento ne è nata una delle notti più incredibili della mia vita, vi basti questo, non tutto si può raccontare in fondo.
I soldi cominciano a finire, di nuovo, di già.
Abbiamo lasciato Darwin da tre giorni ormai, direzione Cairns, una cittadina turistica posta sulla costa Est.
Siamo entrati nel Queensland, l'ho fatto con una strana sensazione addosso perchè il nostro ultimo, ed unico, soggiorno in questa regione non era stato esattamente esaltante, ( Goondiwindi ricordate?). Mezzora dopo infatti è saltata la marmitta del Van, il catalizzatore si è aperto in due,ho passato tutta la giornata in cerca di un meccanico che potesse ripararla scontrandomi ogni volta contro dei muri, quando l'escalation di sfiga sembrava giunto al culmine e c'avevano detto che non era nemmeno possibile reperire un pezzo nuovo, l'ultimo tizio c'ha dato il nome di un tipo che costruiva marmitte a Mount Isa, una cittadina a 120 Km da qui. Erano le tre del pomeriggio e questo posto chiudeva alle 5, io e Alberto, (uno dei 4 ragazzi), abbiamo caricato la marmitta in macchina e ci siamo lanciati ai 180 all'ora verso questo posto, arrivati allo scadere finalmente si è aperta una luce, il "marmittaro" è stato gentilissimo ed ha provato ad aggiustarla meglio che poteva perchè non aveva i pezzi per costruirne una nuova.
Morale della favola?
Contenti come ragazzini alle prese con un giocattolo nuovo abbiamo caricato l'attrezzo fresco di riparazione in macchina dirigendoci verso un meritato Mc'Donalds, che poteva mai succedere ancora? Avevamo girato tutto il giorno e fatto 120 Km, (e altri 120 ci attendevano), per trovare qualcuno che ci tirasse fuori dalla pozza merdosa nella quale eravamo sprofondati.
Beh, la risposta è scoprire che s'è rotta la serratura della macchina. Proprio cosi, ora non si chiude più la portiera posteriore destra e così oltre che dormire con la macchina aperta domani mattina dovremo metterci a smontare la portiera per vedere che si può fare.
Comunque sia sono sempre più convinto che comprare una macchina sia stata una scelta azzeccata, il deserto ammazza i Van come i Road Train fanno strage di canguri lungo le Highway.
Oppure io e Victor portiamo sfiga.
Sono sicuro che tutto si risolverà in fretta comunque, la nostra meta non è distante, ci restano circa 1300 Km e la stanchezza del viaggio comincia a farsi sentire.
Dormiamo in macchina da 3 mesi, da quando siamo partiti da Pemberton, tutte le notti ad esclusione dei tre giorni a Melbourne e dei dieci a Goondiwindi. Non ricordo nemmeno più com'è fatto un letto, per non parlare di una casa vera e propria, però ci si diverte lo stesso nonostante le disavventure, l'altro giorno ad esempio aprendo il baule abbiamo scoperto che la bottiglia da un litro di olio appena comprata si era completamente svuotata sul letto, ho passato dieci lunghi bruttissimi minuti, la macchina puzzava peggio di una bancarella del mercato e tutto era unto d'olio, dopo mille pensamenti alla fine ho lavato la fodera nel lavandino della rest area dove eravamo e ho tagliato via un pezzo di materasso, quello più unto, rimpiazzandolo con due spolverini, ho pure dovuto buttare i sacchi a pelo perchè ormai, inzuppati com'erano, venivano buoni solo per condire l'insalata, il tutto chiaramente solo sulla mia parte di letto. Cose che possono succedere quando armadio, dispensa e camera coincidono.
Comunque sia viaggiare a questo modo regala momenti che ripagano ogni disavventura.
L'importante è avere una buona filosofia e credo che questi 7 mesi la mia l'abbiano collaudata piuttosto bene.
Che altro, tante cose in realtà, ogni secondo di ogni giornata è da ricordare.
Ma il più delle cose preferisco meditarle e godermele dentro.
Vi lascio con un pò di foto.
Io torno al mio viaggio...





















                                                                            Dragonfly Dawn


























                                                                       Road




















                                                                                                                    domenica ‎8 ‎maggio ‎2011

Tee Tree Rest Area,180 km North of Alice Springs

Viaggio al centro dell'Australia...

E' un pò che mi trovo a corto di parole.
Pensavo fosse la stanchezza all'inizio, o magari la mancanza di voglia. Poi c'ho pensato un pò su e ho realizzato che molto più semplicemente non ne ho più bisogno, non ora almeno,  non durante questo viaggio, così pieno di istanti da vivere che mancarne anche solo uno sarebbe un delitto.
Mi sto godendo l'ultimo grande viaggio insomma, completamente rilassato e senza il bisogno di comunicarlo al mondo. Forse così il mio blog perderà la descrizione dettagliata, minuto per minuto del viaggio più bello, ma non credo che piangeranno in molti.
Questo è uno di quei viaggi che quando provi a descrivere hai sempre la sensazione di non rendere l'idea e dunque perchè provarci, la vostra immaginazione arriverà senz'altro più vicina al nocciolo del discorso di quanto potrebbero fare le mie parole.
Immaginatevi una piccola compagnia di amici, una macchina e un Van, tutto il necessario per rendere le serate brillanti, una strada che corre dritta in mezzo al deserto, paesaggi incredibili da scoprire, la natura che accende di vita questo paesaggio arido facendoti sentire un'intruso, un Voyeur che sente di violar la privacy di qualcun'altro, ogni giorno una "casa" diversa, in luoghi che di notte diventano teatri ospitanti "concerti di rumori",di ogni tipo, dai Dingo ululanti ai passi dei topolini sulla lamiera metallica della macchina.
Ora immaginatevelo, ecco è così.
Godetevi le foto, io torno al mio viaggio.




































































                                                                                                             lunedì ‎2 ‎maggio ‎2011

L'ultimo viaggio...

Prima il dovere e poi il piacere si dice, bene dopo 4 settimane di vendemmia, con levatacce prima dell'alba, mani congelate e soggiorni in parcheggi bui e freddi ora è arrivato il momento del piacere, l'ultimo e il più lungo probabilmente.
Mentre scrivo abbiamo già lasciato Yarra Valley percorrendo i 1400 Km che ci separavano da Port Augusta, vero e proprio crocevia per ogni viaggiatore, da qui partono infatti  le Highway e le tangenziali che portano in tutte le direzioni, non a caso eravamo passati di qui anche quando arrivavamo dal Western Australia.
Chiaramente i piani in viaggio cambiano con più frequenza del tempo quindi non possiamo sapere esattamente dovre saremo tra un mese, ma per il breve periodo ormai è tutto deciso, il cuore dell'Australia ci aspetta, con il suo deserto e i suoi canyon, 2000 Km al centro dell' Outback, terre selvagge e sacre per gli aborigeni, passando per Uluru, Kings Canyon e Alice Springs.
Il viaggio lo affronteremo assieme ai ragazzi italiani con i quali abbiamo condiviso il lavoro a Lilydale, Mattia,Stefano,Alberto e Giacomo ed il loro super Van giallo. Oltre ad essere più sicuro, affrontare il deserto da soli non è il massimo, potremo anche far festa, meritata dopo le fatiche e i problemi degli ultimi mesi.
Il tempo comincia a stringere, solo due mesi ci restano e molti chilometri ci sono ancora da fare, almeno 6-7 mila.
Ce la faremo a vedere tutto in tempo? Non lo sò...
Ora è tempo di partire, al resto ci penseremo.
Al prossimo aggiornamento!

1 commento:

  1. wèèèèèè! ragazzi finalmente un pò di relax!!! ve lo meritate, e poi è l'ideale finire in bellezza...anche se dopo risulterà un pò piu' dura tornare alla vita reale!
    baci baci
    irene

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